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Isola di Cherso

Isola di Cherso, Croazia

Isola di Cherso

Isola di Cherso

Cherso, l'isola più grande dell'Adriatico, si trova nella parte settentrionale del Golfo del Quarnero. Cres è un'isola collinare lunga 66 chilometri e larga da 2 a 12 km. La costa è frastagliata e lunga 248 km, conmolte insenature e spiagge di ghiaia nella sua parte occidentale e meridionale, mentre la parte settentrionale e orientale sono caratterizzate da ripide scogliere.

L'isola di Cherso era abitata già nell'età della pietra, per questo motivo il suo patrimonio storico e culturale è molto ricco. Vi si trovano i resti di antiche città, antiche chiese cattoliche, monasteri e resti del patrimonio veneziano nonchémonumenti dell’epoca moderna.

Cres, una delle isole più carsiche, si differenzia dalle altre isole anche per l'esistenza di un enorme serbatoio naturale di acqua potabile nella sua parte centrale - il lago di Vrana, che ormai da molti anni fornisce acqua potabile alla popolazione di Cherso e Lussino.Anche prima della costruzione dell’acquedotto, l'acqua del lago era utilizzata per la fornitura di acqua, ma anche per il bestiame, la pesca ed il trasporto. Che il lago fosse molto importante fin dalla preistoria lo dimostrano i resti di numerosi edifici illirici nelle colline circostanti.L'origine delle acque del lago ha da tempo attirato l'attenzione di ricercatori nazionali e stranieri. I risultati della ricerca sono diversi, ma possono essere ridotti a due spiegazioni. La prima consiste nell'ipotesi che il lago sia alimentato con acqua dal sottosuolo che scende dall'entroterra. Altri invece sostengono che il lago di Vrana sia autoctono - è stato dimostrato che non è collegato a fonti d'acqua a terra, come si pensava una volta, ma l'acqua del lago proviene dalle precipitazioni atmosferiche (pioggia).

Un altro fatto interessante è che l'isola non è abitata da serpenti velenosi, nonostante sia situata nella zona del Quarnero nella quale si trovano alcune specie di serpenti velenosi.

Lubenice, Cres

Eventi

Serate musicali di Lubenice

Le viuzze, le volte e i cortili segreti rendono Lubenice un paesino mozzafiato. Situato a 378m di altezza sul livello del mare, domina una splendida spiaggia ai suoi piedi: sì, Lubenice è un incanto, ma le Serate musicali lo rendono ancora più magico. Dal 2010, la direttrice artistica delle Serate musicali di Lubenice è la nota cantante lirica LidijaHorvat-Dunjko, e il direttore esecutivo è Walter Salković. Un team già ben coordinato, con a capo il sindaco di Cherso, prepara ogni anno otto concerti, che si svolgono ogni venerdì nei mesi di luglio e agosto.

Serate culturali di Cherso

I concerti di musica classica e spirituale, le serate di cinema, la notte dei musei e altre manifestazioni culturali hanno riscontrato un grande successo tra i turisti. Il programma deve la propria qualità ai concerti organizzati con cura per soddisfare le esigenze di tutti i visitatori.

CREScendo Music Festival

CREScendo Music Festival riunisce artisti jazz nazionali e internazionali e rende la città di Cherso luogo ideale per la promozione degli autori croati e della loro musica. L'organizzazione CREScendo Music Festival, sin dagli inizi,ha puntato sull'interdisciplinarità artistica, offrendo ai visitatori un programma culturale ampio che oltre alla musica propone mostre di dipinti e fotografie degli artisti di Cherso e una mostra dei progetti dell'Associazione Ruta.

Carnevale estivo

Al carnevale estivo, oltre ai gruppi locali, vi partecipano sempre più gruppi stranieri, soprattutto dall'Italia. Sempre più numerosi anche i turisti che lo seguono con notevole interesse. Andando incontro ai bisogni di svago e divertimento dei visitatori, risulta senz'altro un'ottima promozione per l'isola e uno degli eventi estivi più allegri dell'Adriatico.

oliva

Manifestazioni gastronomiche

Festival del Brodetto

Il Festival del brodetto di Cherso è pensato come una gara nella preparazione del brodetto, piatto locale tradizionale. Durante il Festival, che si tiene nel mese di maggio, gli abitanti di Cherso, divisi in squadre, ma riuniti dal motto “Cherso per Cherso“,sfidano le proprie capacità culinarie. Il Festival è un’iniziativa a carattere umanitario.

Festival del goulash

Il Festival del gulasch, in programma in giugno, è una gara della preparazione del gulasch di selvaggina. Il progetto valorizza la gastronomia della selvaggina alloctona di Cherso, contribuendo all'offerta turistica dei primi giorni della stagione estiva. L'obiettivo è rendere Cherso una destinazione gastronomica dove gustare i sapori più diversi: dalle specialità a base di pesce alla selvaggina, preparata nei modi tipici locali. Anche questo Festival ha carattere umanitario.

Giornate dell'agnello e dell'olio di oliva di Cherso

L'Associazione Ulika e la Cooperativa agricola di Cherso, in collaborazione con l'Ufficio turistico della città di Cherso organizzano ad aprile le Giornate dell'agnello e dell'olio di oliva, alle quali aderiscono tutti i ristoranti dell'isola. L'ampia scelta gastronomica è caratterizzata soprattutto nella preparazione di specialità tipiche a base di carne di agnello, ma viene offerta anche la degustazione di olio di oliva e vari prodotti a base di olive. La chiusura della manifestazione ha sempre luogo nella città di Cherso.

baia Cres

La mitica Cherso

Al fine di determinare l'origine del nome originale dell'arcipelago che oltre a Cherso e Lussino comprende un certo numero di isole minori, si deve ricorrere al periodo mitico della storia e della cultura classica - Apsyrtus, fratello di Medea, morì in questo luogo per mano di sua sorella - le isole quindi ebbero il nome di Apsyrtides.

Oltre la popolazione del Neolitico qui hanno trovato la loro casa le tribù liburnico – illiriche e più tardi i marinai greci. Andando avanti nella storia, queste località hanno goduto la ricchezza e lo splendore della civiltà romana, ma anche le tragiche conseguenze del crollo dell'Impero romano e la creazione di quello bizantino. La migrazione croata e la sottomissione a Venezia lasciarono l’impronta decisiva sulla cultura materiale e spirituale del luogo.

Nonostante gli eventi storici, è il rapporto di reciprocità tra uomo e natura, crudele e generosa allo stesso tempo, a creare una simbiosi meravigliosa che ha reso l’opera umana un’evoluzione spontanea della natura.

Dal versante nord dell’isola, impervio, sverzato dalla bora, rivestito di lecci e querce secolari, passando per l’altipiano centrale, scabro, affilato, roccioso, raggiungendo le pendici meridionali aperte al maestrale e al mare che lambisce accoglienti baie e limpide insenature: ovunque s’incontra il segno di questa magica creazione.

I segni di questa creazione si possono trovare nei tormentati muri in pietra , nel delicato muso delle pecore o, nelle case e chiese antiche. Pietra su pietra. Pietra da cui nasce un'altra pietra.Pietra che mostra il suo volto biancoverso un cielo terso e limpido dove alto il grifone volteggia superbo della sua sconfinata libertà.

Cres

Crepsa

Abitata già nel neolitico, la cittadina in epoca romana diventa RES PUBLICA CREPSA. I resti di un castelliere liburnico, di un abitato romano e di una chiesa paleocristiana sono ancora visibili sul vicino colle di S. Bartolomeo. Ma forse stupiranno di più quei muretti a secco, grazie ai quali, conpaziente e minuzioso lavoro, l’uomo chersinodi anno in anno,è riuscito a proteggere la poca terra che la natura gli ha lasciato in eredità.

I monumenti del centro storico fanno parte di una cultura più evoluta. Sono degni di nota la Porta della città con la torre dell’orologio e la Loggia civica, la chiesa parrocchiale di S. Maria delle Nevi in stile gotico rinascimentale dove si conservano, tra le altre reliquie, una preziosa PIETÀ gotica in legno del XVI sec. e una pala d’altare con S. Sebastiano di A. Vivarini.

Particolarmente interessante è la semplice funzionalità dell'architettura dei quartieri residenziali.

Passeggiando per la città si potrà vedere e visitare la chiesa romanica del XII sec. di S. Isidoro, protettore della città, nella quale si conserva una statua tardogotica del santo (XV sec.) e altre sculture in legno. Tra i palazzi dei nobili si distingue quello della famiglia Petris, un gioiello dell’architettura gotico-veneziana, casa natale del filosofo Francesco Patrizi (Frane Petri,1521-1567), attuale sede del museo civico.

Quello che rende particolare questa cittadina è che è tutta come un museo a cielo aperto: i resti delle antiche mura, le porte, le chiese - come quella di S. Francesco con il convento dei frati, i suoi due chiostri e un altro museo che conserva dipinti, sculture, una collezione etnografica, incunaboli, tra cui il messale glagolitico stampato a Segna nel 1493, e per finire l’orto dei frati originario di una villa rustica romana.